Nella vita accade, in alcuni momenti, di sentirsi prosciugati delle energie emotive e anche di quelle fisiche: quasi come un completo vuoto interiore ed una stanchezza generalizzata, che pervade fisico e mente. Probabilmente si sta attraversando un periodo di Burnout.
Traducendo letteralmente, Burnout significa “Bruciato”, “Scoppiato”, “Esaurito”. Si parla di “andare in burnout” quando la persona non riesce più a fronteggiare in maniera costruttiva tutte le difficoltà che quotidianamente si presentano a livello lavorativo. E’ come se si presentasse una certa disconessione dalla propria vita: questo comporta indifferenza e cinismo verso il lavoro e tutto ciò che lo circonda, incluse le persone.
Tutto questo porta a rendere meno sia dal punto di vista lavorativo che da quello relazionale, trascurando sé stessi e le relazioni con le persone che ci stanno accanto; si prova un senso di annebbiamento mentale. Altri sintomi potrebbero essere:
- difficoltà nell’addormentarsi alla sera,
- ansia,
- irritabilità e pianto facile,
- tachicardia,
- senso di soffocamento,
- tremori.
La sindrome non si manifesta improvvisamente, ma ha sintomi che si presentano in maniera graduale, in un processo descritto in quattro fasi. Mediante la loro valutazione è spesso possibile riconoscere il burnout ed agire in maniera tempestiva per garantire il benessere lavorativo.
- entusiasmo: aspettative irrealistiche da parte del lavoratore. Si manifesta una sorta di dipendenza da lavoro, arrivando a sacrificare anche il tempo libero. Ci si immagina in grado di ottenere rapidamente successo e riconoscimenti, sentendosi in grado di realizzare grandi cambiamenti.
- stagnazione: purtroppo spesso le aspettative sono disattese. Il lavoratore si accorge che gli sforzi fatti non hanno dato i risultati sperati: deluso e amareggiato, inizia ad adottare un atteggiamento passivo e rinunciatario.
- frustrazione: a questo punto ci si sente inutili, incapaci di svolgere il proprio lavoro. Si fanno strada sentimenti di rabbia non solo verso i colleghi e i superiori, ma anche verso gli utenti cui è rivolta la propria professione.
- disimpegno: ecco che subentrano apatia e cinismo nella maggior parte delle giornate lavorative. La persona perde completamente la voglia di fare e subentrano sentimenti di inutilità. Tutto ciò che dava entusiasmo nel lavoro adesso sembra privo di qualunque significato.
Come provare ad uscirne
Il riconoscimento della situazione di difficoltà è un primo passo per affrontare il problema.
Innanzitutto è di fondamentale importanza creare dei confini tra la vita personale e lavorativa.
Alcuni piccoli accorgimenti potrebbero aiutare a prevenire il burnout invece che curarlo.
Dividere la giornata in “blocchi”
Dividere la giornata lavorativa, ma anche quella privata, in blocchi a cui assegnare dei compiti. Per esempio, si può dedicare la prima parte di lavoro a rispondere alle mail e a fare le telefonate; il secondo blocco lo si può dedicare al primo lavoro della giornata e via così con il terzo, il quarto e il quinto blocco. E’ utile provare sempre a rispettare le scadenze prefissate.
“Staccare” dopo aver finito ogni blocco
Alzarsi dalla scrivania e fare quattro passi per mantenere attivo il cervello. Staccare dalle emozioni che il blocco appena finito ha lasciato, prima di procedere con il prossimo.
Dormire le ore giuste
Dormire è il modo ottimale per far riposare il nostro cervello e per “resettarsi”. Soprattutto quando si è affrontata una giornata difficile, è utile andare a dormire prima, per risvegliarsi il giorno dopo con una nuova energia e una nuova prospettiva.
Creare una routine di self-care
Una routine di self-care può consistere nel fare un bagno o una doccia calda prima di dormire, usare maschere e creme per il corpo, leggere un libro sotto alle coperte, bere una tisana rilassante, fare esercizi di mindfulness. In sostanza prendersi cura di se stessi sia a livello fisico che mentale. Aiuterà a ridurre la stanchezza accumulata durante il giorno.
E’ estremamente utile trovare il vero significato del lavoro che si sta facendo. Focalizzare il perché o trovare un motivo che possa dare lo scopo.
Sarà meno pesante anche andare al lavoro se si ha qualcosa a cui puntare.
Per contrastare il burnout è fondamentale prendersi cura di sé stessi sia dal punto di vista fisico, sia, e soprattutto, dal punto di vista mentale.
Se tutto ciò non dovesse bastare è fondamentale parlarne con il proprio medico curante ovvero uno specialista della psiche: mai pensare di autodiagnosticarsi!